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  • Acquisto seconda casa: cosa cambia a livello fiscale

    Acquisto seconda casa: cosa cambia a livello fiscale

    L’acquisto di una seconda casa è una scelta importante che comporta non solo valutazioni personali e patrimoniali, ma anche una serie di implicazioni fiscali da conoscere attentamente. Rispetto alla prima casa, infatti, il trattamento fiscale per una seconda abitazione è decisamente meno vantaggioso. In questo articolo analizziamo cosa cambia, quali sono le tasse da sostenere e come orientarsi per evitare sorprese.

    Differenze fiscali tra prima e seconda casa

    Quando si acquista una prima casa, si può accedere a una serie di agevolazioni fiscali: imposte ridotte, IVA agevolata (se si compra da un’impresa costruttrice), agevolazioni sull’IMU e l’esenzione della tassa di registro più bassa. Tutto cambia nel caso della seconda casa, ovvero un immobile che non risulta come residenza principale.

    Nel caso di acquisto di seconda casa da privato, l’acquirente dovrà versare:

    • Imposta di registro al 9% del valore catastale (contro il 2% della prima casa)
    • Imposta ipotecaria fissa: 50 €
    • Imposta catastale fissa: 50 €

    Se invece l’acquisto avviene da impresa, si applicano:

    • IVA al 10% (22% se si tratta di immobile di lusso)
    • Imposta di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa: 200 € ciascuna

    IMU e TASI: imposte ricorrenti sulla seconda casa

    Una delle differenze più impattanti riguarda l’IMU (Imposta Municipale Unica). A differenza della prima casa – esente per abitazione principale non di lusso – la seconda casa è sempre soggetta al pagamento dell’IMU. L’importo varia in base al Comune, che può stabilire aliquote diverse (generalmente tra lo 0,86% e l’1,06%) e in base alla rendita catastale rivalutata dell’immobile.

    Anche la TASI, oggi accorpata all’IMU, può influire sui costi, specie per chi dà in affitto l’immobile.

    Altre tasse da considerare

    Chi acquista una seconda casa deve tenere conto anche della tassa sui rifiuti (TARI), da pagare in base alla metratura e alla composizione del nucleo familiare, e di eventuali plusvalenze in caso di vendita entro 5 anni dall’acquisto: in questi casi la plusvalenza potrebbe essere tassata al 26%.

    Quando conviene acquistare una seconda casa?

    Acquistare una seconda casa può essere un investimento redditizio, specialmente se si prevede di affittarla o di utilizzarla come casa vacanze. Tuttavia, è fondamentale fare una stima precisa dei costi fiscali annuali, oltre a quelli di manutenzione, gestione e tasse sulla proprietà.

    Conoscere nel dettaglio cosa cambia a livello fiscale nell’acquisto di una seconda casa è fondamentale per prendere decisioni consapevoli. Rivolgersi a un consulente esperto o a un’agenzia immobiliare con competenze approfondite – come Immobiliare BRAVA – può aiutarti a valutare vantaggi e costi reali, evitando errori e ottimizzando l’investimento.

  • IMU e seconda casa: quando si paga e come ottenere agevolazioni

    IMU e seconda casa: quando si paga e come ottenere agevolazioni

    L’IMU sulla seconda casa è una delle imposte più discusse in ambito immobiliare. Chi possiede più di un immobile deve sapere quando è obbligato a pagare, quanto e in quali casi è possibile accedere a esenzioni o agevolazioni fiscali. Ecco una guida aggiornata per orientarsi con chiarezza.

    Cos’è l’IMU

    L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un tributo comunale che si applica sugli immobili diversi dall’abitazione principale. L’imposta è dovuta dal proprietario, dal titolare di usufrutto o da chi detiene diritti reali sull’immobile.

    Quando si paga l’IMU sulla seconda casa

    L’IMU è dovuta per tutte le abitazioni che non sono adibite a residenza principale. Rientrano in questa categoria:

    • Case vacanza;

    • Immobili locati o tenuti a disposizione;

    • Abitazioni concesse in comodato d’uso (salvo eccezioni);

    • Immobili in attesa di vendita non abitati.

    L’imposta si calcola sulla rendita catastale rivalutata, moltiplicata per un coefficiente legato alla categoria dell’immobile. A questo valore si applica l’aliquota stabilita dal Comune, che può variare ma non superare i limiti previsti dalla legge.

    Agevolazioni previste

    Anche per le seconde case, la normativa prevede alcune agevolazioni IMU, tra cui:

    • Comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta (genitori o figli): se il contratto è registrato e il comodante rispetta determinati requisiti (es. possesso di un solo immobile), è prevista una riduzione del 50% della base imponibile.

    • Immobili storici o di pregio artistico: anche in questo caso si applica una riduzione dell’imposta.

    • Immobili inagibili o inabitabili: previa certificazione, l’IMU può essere ridotta del 50%.

    Non sono previste agevolazioni per gli immobili locati, a meno che non rientrino in specifici accordi locali con i Comuni (es. canone concordato).

    Quando non si paga

    L’IMU non è dovuta sull’abitazione principale, a meno che non sia classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9 (abitazioni di lusso, ville e castelli). In questi casi, si applica una detrazione fissa e l’aliquota è ridotta.

    Chi possiede una seconda casa deve pianificare attentamente la gestione fiscale dell’immobile. Conoscere le regole sull’IMU e verificare con il proprio Comune le eventuali agevolazioni è il primo passo per ottimizzare i costi e rispettare la normativa vigente.