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  • Spese nascoste da considerare per l’acquisto di una casa

    Spese nascoste da considerare per l’acquisto di una casa

    Trovare in vendita un immobile che, oltre a rispondere perfettamente alle esigenze personali, si distingua per un prezzo estremamente competitivo? A volte questo sogno si tramuta in realtà; ma, spesso, dietro al prezzo allettante si nascondono delle spese nascoste. Non avere consapevolezza di quali siano può portare il prezzo complessivo ad aumentare notevolmente. Quali variabili valutare prima di dare il proprio benestare alla conclusione della transazione?

    Nelle prossime righe verranno descritti i costi nascosti che compaiono durante la fase del rogito o subito dopo.

    Spese preventivate e uscite inattese

    Determinate spese, a partire dalle tasse previste per il trasferimento di proprietà, non possono essere evitate. Altri costi, dal canto loro, sono legati a particolari circostanze. Essere in grado di minimizzarli, se non riuscire a evitarli completamente, riveste un’importanza cruciale per risparmiare.

    Occorrerebbe, innanzitutto, avere le idee chiare in merito alla necessità di stipulare un mutuo o di ricorrere a degli intermediari per portare avanti la trattativa. Essenziale è anche valutare le condizioni dell’immobile oggetto del desiderio.

    Intermediari, accensione del mutuo e ristrutturazione

    L’idea è di rivolgersi a un’agenzia immobiliare? In questo caso, fanno parte delle spese da sostenere anche la somma da corrispondere per il servizio di intermediazione svolto. In media, un’agenzia tende a riservarsi una percentuale del 3% (+ IVA), con punte del 4-5%.

    Nell’immobile oggetto della transazione dovranno essere trasferiti mobili e complementi d’arredo provenienti dalla vecchia casa? Allora non è possibile trascurare le spese relative al trasloco. Oltre al numero e all’ingombro dei mobili, a determinare il costo del trasloco sono anche lo smontaggio/montaggio, il trasporto e le operazioni di carico/scarico dal furgone.

    L’accessione di un mutuo comporta diversi costi. Ne fanno parte, ad esempio, le spese di istruttoria, il cui importo è di norma compreso tra i 150 e i 300 euro. Altre spese nascoste? I costi legati alla perizia di stima dell’immobile e le spese dell’assicurazione sulla casa.

    Se l’immobile da acquistare non è in perfette condizioni occorre tenere conto anche delle spese per la ristrutturazione. La cosa migliore è affidarsi a un tecnico di fiducia o, in alternativa, a un ingegnere o un architetto. Conducendo un sopralluogo preliminare verranno stimati i costi per riportare l’immobile in condizioni ottimali.

    Rivolgendosi a Immobiliare Brava, chi ha intenzione di acquistare una casa a Palermo o nei dintorni potrà far conto su un’agenzia seria, affidabile ed esperta nella compravendita.

  • Proprietà indivisa: chi paga le spese?

    Proprietà indivisa: chi paga le spese?

    Si parla di proprietà indivisa quando due o più persone sono titolari di un bene. Ognuna di esse ha quindi una quota dell’intera parte, con conseguente comunione sul bene. La situazione si verifica di frequente quando si ereditano beni immobili, e persiste fin quando non viene effettuata una divisione del bene.

    Chi paga le spese? Responsabilità pro quota e responsabilità solidale

    Nel contesto di una proprietà indivisa, i comproprietari sono tenuti a contribuire alle spese in proporzione alla rispettiva quota di proprietà. In caso di rapporti tra le parti, si applica quindi quella che viene definita “responsabilità pro quota”. In questa situazione è anche possibile stipulare un accordo per sostenere le spese in modo differente rispetto alle quote di proprietà. A differenze delle spese per l’ordinaria amministrazione, che possono essere sostenute da uno dei proprietari per poi essere eventualmente rimborsate, per le spese di straordinaria amministrazione, è necessario che ogni comproprietario possa dare l’approvazione. Per le innovazioni dell’immobile, viceversa, è richiesta una maggioranza qualificata con almeno i 2/3 delle quote.

    La regola, tuttavia, non viene applicata nei confronti delle spese condominiali. In questo secondo caso, in fatti, i comproprietari vengono considerati responsabili in solido. Ciò significa che, nel caso in cui l’amministratore non riceva il pagamento completo, può richiedere l’intero importo a entrambi i comproprietari indipendentemente dal fatto che uno dei due abbia già corrisposto la sua quota.

    Il debito nei confronti del condominio, in tal senso, ricade su entrambi i proprietari. Entrambi, di conseguenza, sono esposti al rischio di decreto ingiuntivo e pignoramento nel caso in cui la morosità non venga saldata.

    Perché una responsabilità solidale?

    Le ragioni sottese a questa scelta vanno ricercate nel codice civile, in cui viene stabilito che i comproprietari sono da considerarsi, nei confronti del condominio, come un unico soggetto. Basti pensare al fatto che, in assemblea di condominio, i comproprietari hanno diritto ad un solo voto. Nei rapporti tra i vari comproprietari opera quindi quella che potrebbe essere definita solidarietà passiva, secondo quanto sancito dal principio generale dettato dall’articolo 1299 c.c. L’articolo prevede infatti che, nel caso di pluralità di debitori, la solidarietà si presume. L’amministratore, per tale ragione, può legittimamente chiedere il pagamento dell’intero debito relativo alle spese condominiali dell’appartamento in comproprietà anche al singolo contitolare.