Investire in un locale commerciale in Sicilia potrebbe essere la soluzione più efficace per ottenere una forma di reddito nel breve termine. In linea di massima, questo investimento viene fatto sia per uso proprio o per concederlo in locazione a terzi senza avviare la propria attività.
Quando si vuole investire in un locale commerciale a Palermo è bene sempre controllare la sua destinazione d’uso. Questo al fine di individuare subito il tipo di attività che è possibile svolgere al suo interno, evitando di ritrovarsi in un secondo momento con problemi di licenze o di avviamento dell’attività. Per evitare errori di valutazione, il consiglio è di rivolgersi a un’agenzia che abbia la massima competenza nel settore.
Posizione e categoria del locale commerciale
Un’altra condizione da considerare quando si vuole fare questo tipo di investimento è senza dubbio la classificazione degli immobili che vengono considerati commerciali in base alle normative vigenti e alle categorie catastali.
Ad esempio, i laboratori per arti e mestieri in classe catastale C3, sono tutti quei locali commerciali in cui è possibile la produzione dei beni ma non la loro vendita diretta. Viceversa, se il locale è adibito a negozi e botteghe, in classe catastale C1, sarà possibile la vendita delle merci in esposizione.
La posizione del locale commerciale sul quale si è deciso di investire è di fondamentale importanza. Qualora l’attività preveda un punto logistico adibito a magazzino, è necessario tenere in considerazione l’arrivo di mezzi pesanti adibiti al trasporto merci. Se l’investimento in un locale commerciale a Palermo viene adibito a negozio, è giusto considerare il centro cittadino come posizione ideale.
Tasse e valore di avviamento del locale
Stato locativo, tipologia del locale commerciale e posizione. Sono questi i principali fattori su cui un’agenzia riesce a formulare una base che consenta di investire in un locale commerciale in tutta tranquillità.
Infine, per ogni tipo di investimento in un locale commerciale in Sicilia è necessario tenere conto delle tasse. In ogni caso, se il venditore è un privato, un soggetto con P.I. o l’impresa costruttrice che ha edificato o ristrutturato il locale da meno di 4 anni, il costo dell’imposta di registro è di 200 euro. Il 9% del valore dell’immobile se quest’ultimo è stato costruito o ristrutturato da più di 4 anni. In entrambi i casi l’imposta ipotecaria e catastale è di 50 euro.
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