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  • Come diventare agente immobiliare?

    Come diventare agente immobiliare?

    Diventare agente immobiliare è un’ottima opportunità per chi desidera una carriera dinamica e gratificante. Se sei interessato a intraprendere questo percorso, è importante conoscere i passaggi fondamentali per ottenere l’abilitazione e avviare la tua attività in modo professionale. In questa guida, ti spiegheremo come diventare agente immobiliare in Italia, passo dopo passo.

     Requisiti per Diventare Agente Immobiliare

    Per diventare agente immobiliare in Italia, ci sono dei requisiti minimi da rispettare. Innanzitutto, devi avere:

    • Diploma di scuola superiore (quinquennale).
    • Essere cittadino italiano o dell’Unione Europea.
    • Assenza di precedenti penali che comportino l’interdizione alla professione.

    Corso di Formazione

    Il primo passo per ottenere l’abilitazione è frequentare un corso di formazione professionale riconosciuto. Questi corsi vengono offerti da enti accreditati dalle Regioni e comprendono argomenti come:

    • Diritto immobiliare
    • Valutazione degli immobili
    • Tecniche di vendita
    • Normative fiscali e contrattuali

    I corsi hanno una durata di circa 200 ore e sono obbligatori per prepararsi all’esame.

    Esame di Abilitazione

    Dopo aver completato il corso, dovrai sostenere l’esame di abilitazione presso la Camera di Commercio della tua provincia. L’esame è suddiviso in due prove:

    • Prova scritta: domande a risposta multipla su materie giuridiche e tecniche.
    • Prova orale: colloquio con una commissione esaminatrice.

    Una volta superato l’esame, potrai ottenere l’iscrizione nel Registro degli Agenti Immobiliari.

    Iscrizione alla Camera di Commercio

    Dopo aver passato l’esame, il prossimo passo è l’iscrizione al REA (Repertorio Economico Amministrativo) della Camera di Commercio. Qui dovrai presentare tutta la documentazione necessaria, inclusa una polizza di assicurazione professionale obbligatoria per tutelare i clienti da eventuali danni.

    Avviare la Tua Attività

    Una volta completati questi passaggi, sarai ufficialmente un agente immobiliare. Potrai lavorare come agente autonomo oppure collaborare con un’agenzia immobiliare. Lavorare in autonomia richiede una buona capacità di gestione e promozione, mentre lavorare in agenzia può offrire maggiori opportunità di crescita, soprattutto all’inizio.

    Mantenimento dei Requisiti

    È importante ricordare che l’iscrizione all’albo deve essere mantenuta attiva con il pagamento delle tasse annuali alla Camera di Commercio e il rispetto delle normative vigenti. Inoltre, l’aggiornamento professionale è fondamentale per rimanere competitivi nel settore immobiliare.

    Diventare agente immobiliare è un percorso impegnativo ma ricco di opportunità. Se sei appassionato del mercato immobiliare e desideri costruire una carriera dinamica, questa professione potrebbe fare al caso tuo. Segui i passi indicati e inizia il tuo percorso per diventare un agente immobiliare di successo.

    Per ulteriori informazioni, contattaci su Immobiliare Brava o visita il nostro blog per altri consigli utili!

  • Investire in un locale commerciale

    Investire in un locale commerciale

    Investire in un locale commerciale in Sicilia potrebbe essere la soluzione più efficace per ottenere una forma di reddito nel breve termine. In linea di massima, questo investimento viene fatto sia per uso proprio o per concederlo in locazione a terzi senza avviare la propria attività.

     

    Quando si vuole investire in un locale commerciale a Palermo è bene sempre controllare la sua destinazione d’uso. Questo al fine di individuare subito il tipo di attività che è possibile svolgere al suo interno, evitando di ritrovarsi in un secondo momento con problemi di licenze o di avviamento dell’attività. Per evitare errori di valutazione, il consiglio è di rivolgersi a un’agenzia che abbia la massima competenza nel settore.

     

    Posizione e categoria del locale commerciale

     

    Un’altra condizione da considerare quando si vuole fare questo tipo di investimento è senza dubbio la classificazione degli immobili che vengono considerati commerciali in base alle normative vigenti e alle categorie catastali.

     

    Ad esempio, i laboratori per arti e mestieri in classe catastale C3, sono tutti quei locali commerciali in cui è possibile la produzione dei beni ma non la loro vendita diretta. Viceversa, se il locale è adibito a negozi e botteghe, in classe catastale C1, sarà possibile la vendita delle merci in esposizione.

     

    La posizione del locale commerciale sul quale si è deciso di investire è di fondamentale importanza. Qualora l’attività preveda un punto logistico adibito a magazzino, è necessario tenere in considerazione l’arrivo di mezzi pesanti adibiti al trasporto merci. Se l’investimento in un locale commerciale a Palermo viene adibito a negozio, è giusto considerare il centro cittadino come posizione ideale.

     

    Tasse e valore di avviamento del locale

     

    Stato locativo, tipologia del locale commerciale e posizione. Sono questi i principali fattori su cui un’agenzia riesce a formulare una base che consenta di investire in un locale commerciale in tutta tranquillità.

     

    Infine, per ogni tipo di investimento in un locale commerciale in Sicilia è necessario tenere conto delle tasse. In ogni caso, se il venditore è un privato, un soggetto con P.I. o l’impresa costruttrice che ha edificato o ristrutturato il locale da meno di 4 anni, il costo dell’imposta di registro è di 200 euro. Il 9% del valore dell’immobile se quest’ultimo è stato costruito o ristrutturato da più di 4 anni. In entrambi i casi l’imposta ipotecaria e catastale è di 50 euro.

  • Affitti brevi: novità Legge di Bilancio 2024

    Affitti brevi: novità Legge di Bilancio 2024

    La Legge di Bilancio 2024, in vigore dal 1° Gennaio, introduce tra le sue novità alcuni punti riguardanti gli affitti brevi. Per le locazioni brevi si intendono contratti di locazione ad uso abitativo, della durata non superiore a 30 giorni. Questa definizione include anche i contratti di sublocazione e i contratti a titolo oneroso conclusi dal comodatario. Si tratta di contratti che possono includere servizi accessori, come la fornitura di biancheria, la pulizia dei locali, la fornitura di utenze, wifi e aria condizionata. Vanno differenziati, per le loro caratteristiche, da locazioni transitorie, turistiche e bed & breakfast.

    Con la legge di Bilancio 2024 viene introdotta la tassazione sugli affitti brevi: la legge prevede che i redditi derivanti da queste locazioni siano soggetti alla cedolare secca al 26%. L’imposta sostitutiva viene applicata sul canone di locazione, senza la necessità di presentare la dichiarazione dei redditi. L’aliquota viene ridotta al 21% (aliquota ordinaria) per i contratti di locazione relativi ad una sola unità immobilitare. La stessa norma ha modificato l’articolo 4, comma 5-bis del Dl 50/2017 in tema di obblighi previsti per le locazioni brevi a carico dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare. Nel dettaglio, è previsto che per coloro che gestiscono portali telematici, qualora incassino o intervengano nel pagamento di canoni relativi ai contratti in questione, la ritenuta venga operata a titolo di acconto.

    Gestione degli immobili e adeguamento della normativa per Intermediari non residenti

    La gestione degli immobili, nel contesto degli affitti brevi 2024, può essere intrapresa sia dai proprietari che dai sublocatori o comodatari. Qualora operino come persone fisiche, questi ultimi sono obbligati a dichiarare i redditi derivanti dalla locazione attraverso la cedolare secca, o secondo gli scaglioni IRPEF. Diversamente, se la gestione dell’immobile avviene in regime d’impresa, la tassazione segue il regime fiscale associato a partita IVA.

     

    La legge di Bilancio 2024 prevede anche un adeguamento della normativa per gli intermediari non residenti, al fine di conformarsi alle disposizioni della Corte di Giustizia europea. Le modifiche definiscono gli obblighi relativi alle locazioni brevi per gli intermediari non residenti nell’Unione Europea.

  • Vendere casa da privato conviene davvero?

    Vendere casa da privato conviene davvero?

    Vendere casa non è sempre un processo facile e in un mondo in cui le scelte sono la chiave per il successo, Immobiliare Brava si presenta come il riferimento di eccellenza nel settore immobiliare. La nostra missione è superare le aspettative dei nostri clienti, offrendo non solo competenza, ma anche un approccio personalizzato che trasforma la vendita di una casa in un’esperienza straordinaria.

    Vendere da privato o con un agente?

    Siamo consapevoli che ogni vendita è unica, e proprio per questo crediamo nella forza delle scelte informate. Vendere da privato o attraverso un’agenzia? Entrambe le opzioni hanno i loro meriti, e con Immobiliare Brava, la tua scelta è sempre rispettata e supportata.

    Per coloro che desiderano il controllo completo del processo, la vendita privata offre un’opportunità di gestione diretta. Immobiliare Brava è qui per fornire consulenza mirata, garantendo che ogni passo sia pianificato e eseguito con precisione, risparmiando tempo prezioso al venditore e assicurando la corretta documentazione legale.

    D’altra parte, coloro che cercano un approccio più dinamico e professionale possono affidarsi alla nostra competente squadra di agenti immobiliari. Grazie alla nostra vasta rete e alla conoscenza approfondita

    del mercato, garantiamo una visibilità estesa della tua proprietà e negoziazioni efficaci per ottenere il massimo valore.

    Immobiliare Brava: Il partner di eccellenza

    Ciò che ci distingue è l’impegno per l’eccellenza in ogni dettaglio. I nostri agenti, esperti e sempre aggiornati sulle ultime tendenze del mercato immobiliare, sono qui per tradurre la tua visione in realtà. La presentazione impeccabile delle proprietà, il marketing mirato e la negoziazione competente sono solo alcune delle abilità che offriamo.

    Ciò che rende Immobiliare Brava un vero punto di riferimento è il nostro approccio umano e orientato al cliente. Ogni vendita è un viaggio, e noi siamo qui per guidarti con passione ed esperienza, garantendo una transizione senza stress e un risultato soddisfacente.

    In un mondo immobiliare in rapida evoluzione, Immobiliare Brava è la costante che fa la differenza. Scegliere di collaborare con noi significa optare per la sicurezza, la competenza e la dedizione. La tua casa merita di essere presentata nel miglior modo possibile, e noi siamo qui per farlo con stile, passione ed eleganza

  • Come misurare l’abitabilità di un immobile

    Come misurare l’abitabilità di un immobile

    Di fronte alla decisione di acquistare o vendere un immobile, un fattore fondamentale che spesso viene trascurato è la sua abitabilità. Questo termine relativo alla qualità della vita copre un’ampia gamma di aspetti che devono essere misurati in un immobile, per garantire che siano soddisfatti almeno i requisiti minimi affinché chiunque possa viverci in condizioni adeguate. In questo articolo approfondiremo come valutare correttamente la vivibilità di un immobile.

    Quali fattori considerare?

    1. Sicurezza del possesso

    L’immobile deve offrire garanzie legali agli occupanti contro i rischi di sfratto ingiustificato, intimidazioni e altre minacce.

    2. Disponibilità di servizi, materiali, strutture e infrastrutture

    La proprietà deve soddisfare alcuni criteri fondamentali in termini di strutture o servizi base.

    Sistema elettrico adeguato, sistema di acqua potabile e fognario, installazione sanitaria, cucina, conservazione degli alimenti, sistema di

    riscaldamento e/o raffreddamento, illuminazione interna e ventilazione, tra i quali.

    Deve essere costruito con materiali di qualità e avere design e dimensioni a seconda delle esigenze.

    3. Conveniente

    L’accessibilità economica è un fattore chiave per la vivibilità, poiché una proprietà deve essere conveniente per un acquirente o affittuario per essere veramente sostenibile.

    Una proprietà conveniente consentirà agli occupanti di mantenere uno standard di vita dignitoso senza compromettere altri aspetti finanziari essenziali.

     

    4. Abitabilità

    L’abitabilità è una misura globale che valuta il comfort, la sicurezza e la funzionalità di un immobile per garantire uno stile di vita ottimale agli occupanti.

    5. Accessibilità

    L’accessibilità si riferisce alla facilità con cui gli occupanti possono raggiungere e muoversi all’interno della proprietà, il che è particolarmente importante per le persone con mobilità ridotta.

    6. Posizione

    L’ubicazione è un fattore cruciale per l’abitabilità di un immobile, poiché consente l’interazione e l’integrazione nella società. Determina l’accesso a opportunità come L occupazione, i servizi di base, la sanità e l’istruzione, ed i opzioni di trasporto. Inoltre, garantisce che l’immobile sia fuori da zone a rischio o esposto a fattori che incidono sulla salute dei suoi occupanti.

    Conclusione

    Misurare l’abitabilità di un immobile è un passo essenziale per assicurarsi di fare un investimento intelligente. Tenendo conto di fattori come i materiali, la distribuzione dello spazio e chiedendo il consiglio degli esperti, sarai in grado di prendere una decisione migliore e soddisfacente.

  • Quante buste paga servono per acquistare casa?

    Quante buste paga servono per acquistare casa?

    Acquistare casa è il sogno di molte persone. In effetti, sono davvero in tanti coloro che vorrebbero ottenere un’abitazione personale e arredarla secondo i propri gusti, specialmente in una regione ampia e vasta come la Sicilia. Tuttavia, non tutti sanno quante buste paga servono per acquistare casa. D’altronde, per riuscire a comprare un’abitazione servono alcune garanzie. Ecco tutto quello che c’è da sapere a questo proposito.

     

    Quante buste paga servono per comprare una casa

    Ovviamente, per comprare una casa la cosa migliore da fare è richiedere un mutuo a un istituto finanziario. In questo modo si potrà subito pagare chi vende casa e si potrà rateizzare il pagamento totale per l’importo. Comunque, viste le brutte esperienze avvenute in passato, gli istituti finanziari come le banche vogliono avere determinate garanzie prima di concedere un mutuo.

    Ebbene, nel mercato immobiliare odierno per comprare casa è necessario lavorare da almeno un anno e presentare le ultime due/tre buste paga. Per questa ragione, un lavoratore dipendente deve dimostrare di aver terminato il periodo di prova e di essere stato assunto da un’azienda. Oltre a ciò, alcuni istituti per concedere la casa potrebbero voler avere anche assicurazioni sulla tipologia di contratto di assunzione. Per questa ragione, per avere la certezza di riuscire ad acquistare casa e accedere a un mutuo, bisogna avere una busta paga con contratto a tempo indeterminato.

    Discorso diverso invece per gli autonomi. Per riuscire ad accedere a un mutuo i lavoratori autonomi devono consegnare all’istituto finanziario gli ultimi due modelli unici e devono presentare anche l’ultima certificazione unica, conosciuta anche come modello 730.

     

    Qual è la rata massima di un mutuo?

    La rata massima di un mutuo può variare a seconda dello stipendio percepito. Solitamente può essere di un terzo del proprio stipendio. Per capire meglio, ad esempio chi percepisce uno stipendio di 1000 euro può ottenere una rata massima del mutuo di circa 300/350 euro al mese. Allo stesso tempo, chi ha uno stipendio di 1500 euro, può arrivare a una rata massima di 550 euro circa.

    Ricorda che per ridurre la rata e ammortizzare il prezzo da pagare mensilmente ci sono diverse strade. Puoi scegliere di dare un anticipo molto alto, così da pagare di meno in modo rateizzato oppure puoi optare per un mutuo lungo che duri 25 o 30 anni.

  • Agevolazioni acquisto prima casa

    Agevolazioni acquisto prima casa

    Perché investire in Sicilia

    Investire parte dei risparmi nel settore immobiliare, specialmente in regioni come la Sicilia, è ancora una delle scelte economiche più vantaggiose. Bellezze naturali e una storia socio culturale molto ricca, fanno di questa terra, e in particolare della provincia di Palermo, un luogo perfetto per far fruttare i propri soldi.

    Con prezzi medi inferiori a quelli del centro nord Italia, investire sul mattone all’interno di questo territorio è una forma di sicurezza che permette di tutelare da possibili imprevisti tutta la famiglia. Naturalmente è fondamentale rivolgersi a un professionista del settore, questo al fine di evitare situazioni spiacevoli qualora si voglia comprare o vendere un immobile in totale autonomia.

    Una nuova tendenza immobiliare 

    Come anticipato in precedenza, oltre alle prestigiose università e ai numerosi parchi naturali e storici, acquistare un immobile in Sicilia può rivelarsi una forma d’investimento anche nell’immediato. Questo territorio è un luogo perfetto per workation. Fenomeno indiscusso delle ultime tendenze immobiliari, questa forma di lavoro abbina la possibilità di lavorare in autonomia, a contatto con le bellezze dell’isola.

    Ma quali sono le agevolazioni previste quest’anno per l’acquisto della prima casa? Vediamole insieme…

    Bonus ristrutturazione 2023

    Accessibile a tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, questo bonus viene erogato dallo stato sotto forma di detrazione IRPEF del 50%, ripartito in 10 rate annuali con un tetto massimo di 96.000 euro.

    Esteso con la legge di bilancio 2022 al 31 dicembre 2024, il Governo Meloni ha però bloccato la possibilità di ricorrere all’eventuale cessione del credito o allo sconto in fattura per i lavori eseguiti dopo il 16 febbraio 2023.

    Il bonus ristrutturazione comprende tutti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di risanamento conservativo e restauro, da effettuare su abitazioni singole e non, condomini e loro parti comuni, anche danneggiati da eventi calamitosi. 

    Bonus casa 2023

    Per accedere a questo bonus, valido dal 01-01-2023 al 31-12-2023, sarà necessario acquistare da imprese costruttrici o da fondi immobiliari un immobile considerato “green”, con una classe energetica di tipo A o B, anche con annesse pertinenze. Si avrà diritto a una detrazione del 50% dell’IVA corrisposta nell’anno corrente.

    Bonus mobili 2023

    Per tutto l’anno 2023, sarà possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici con un tetto di spesa massimo di 8.000 euro. Valido per chi ha eseguito lavori di ristrutturazione edilizia dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. La detrazione IRPEF spettante del 50% sarà ripartita con quote annuali di pari importo sui successivi 10 anni.

  • Come comprare casa senza fondi (o quasi)

    Come comprare casa senza fondi (o quasi)

    Comprare o locare?

    L’idea di comprare casa rappresenta una tappa importante nella vita di ognuno di noi: infatti, c’è chi preferisce non possedere un proprio immobile, per non radicarsi in uno stesso luogo o perché, per motivi lavorativi, è necessario variare il proprio stile di vita; c’è chi, invece, sogna l’acquisto di una casa per coronare un sogno e ricreare uno spazio personale, individualizzato ed interamente proprio.

    Alcuni dati statistici, legati al settore del mercato immobiliare e dell’economia generale, confermano che la maggior parte delle persone intervistate, ambisca a possedere una casa di proprietà, in contrapposizione ad una minoranza, che tende invece a preferire la locazione.

    Sebbene prevalga la volontà di ottenere una casa propria, spesso si presentano delle problematiche, dettate dai costi elevati degli appartamenti, dalla difficoltà di riuscire ad accumulare denaro sufficiente e dal timore, quindi, di incorrere in indebitamenti eccessivi.

    MUTUO, AGEVOLAZIONI E SOLUZIONI ALTERNATIVE

    Se non disponiamo di un’ingente somma di denaro, possiamo ricorrere alla richiesta di un mutuo: in molti casi, vengono applicati dei tassi favorevoli ed è possibile stipulare un mutuo anche fino al 100%, purché subentri un terzo garante o venga sottoscritta una polizza assicurativa.

    In merito a ciò, preme far riferimento al Decreto Legge n. 73/2021, Decreto “Sostegni Bis”, che ha introdotto delle interessanti agevolazioni fiscali per l’acquisto della “prima casa” da parte di giovani Under 36; al seguente link delle Agenzie dell’Entrate, è possibile reperire più informazioni: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/agevolazioni-prima-casa-under-36.

    Un’altra soluzione, particolarmente in auge negli ultimi periodi, è legata al cosiddetto “rent to buy”, ossia l’affitto con riscatto. Il fattore più favorevole consiste nel poter stabilire se comprare o meno una casa, dopo averci vissuto e conosciuto la reale situazione dell’immobile e del quartiere circostante.

    Una particolare iniziativa che ha, prevalentemente, interessato i piccoli comuni o i piccoli borghi del Sud Italia, fa riferimento all’acquisto di case versando la quota di un euro. Si tratta di una strategia volta a ripopolare zone abbandonante, che necessitano di ammodernamenti.

    In molti casi, si predilige la riqualificazione urbana alla costruzione di nuove sistemazioni, per un aspetto economico e per valorizzare località italiane magiche.

    La particolare caratteristica di questi immobili è che, spesso, si tratta di case collocate in ambienti suggestivi e con una metratura estesa; il connubio perfetto per un’epoca come la nostra, che comincia ad abituarsi all’idea dello smart-working, in località balneari o di campagna, lontane dal caos della città, che trasmettono serenità.

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  • Vendere casa o affittare: cosa conviene?

    Vendere casa o affittare: cosa conviene?

    Hai un immobile in cui non vuoi andare ad abitare e che non sai come valorizzare? Meglio guadagnarci tanto e subito, oppure creare una rendita periodica? In sostanza, meglio vendere o affittare? Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi. Andiamo a vedere il perché.

    Vendo o affitto? Due strategie per due obiettivi diversi

    Come potrai leggere in questo articolo, non c’è una risposta univoca alla domanda se è meglio vendere casa o affittarla. La scelta migliore dipende da tanti fattori che conviene analizzare prima di prendere qualunque decisione. In linea di massima, è preferibile vendere quando:

    • si vuole ottenere in tempi relativamente brevi una somma da utilizzare ad esempio per l’acquisto di un altro immobile o semplicemente per un altro progetto;
    • si vogliono eliminare le spese di gestione e manutenzione legate all’immobile.

    Diversamente, si può optare per l’affitto in questi casi:

    • per incrementare o addirittura generare il proprio reddito tramite un’entrata fissa periodica;
    • per avere comunque a disposizione l’immobile in futuro.

    L’analisi del mercato

    Sostanzialmente si tratta di scegliere tra obiettivi diversi, da raggiungere attraverso strategie differenti che hanno però un punto in comune: l’analisi del mercato di riferimento.
    Ricorda ad esempio che i luoghi dove conviene mettere una casa in affitto sono:

    • le grandi città;
    • i quartieri centrali delle città;
    • le zone in cui si trovano poli industriali, università e aziende;
    • le aree in centro storico o punti di particolare attrattività turistica. In questo caso si potrebbe pensare ad affitti brevi, che garantiscono maggiori introiti (ma anche costi di gestione più elevati, anche in termini di tempo).
    Prequalifica acquirente: scopri come fare una corretta prequalifica del tuo acquirente e vendere casa velocemente!

    Inizia quindi ponendoti delle domande: la casa si trova in una zona centrale o periferica? In una zona commerciale o residenziale? Ci sono scuole e università vicino? Potrebbe essere interessante per i turisti?

    Dalle risposte potrebbe già emergere una prima importante indicazione su come procedere.

    Affittare casa come investimento: pro e contro

    Hai deciso o stai valutando che la soluzione migliore potrebbe essere affittare l’immobile di tua proprietà. Ecco quali potrebbero essere i pro e i contro.

    Gli svantaggi di affittare casa
    Iniziamo dalle notizie cattive. Tra i possibili rischi da considerare ci sono:

    • la svalutazione dell’immobile;
    • l’incertezza del mercato;
    • la selezione dell’inquilino;
    • le spese aggiuntive come tasse ed eventuali lavori di manutenzione/ristrutturazione.

    Diminuzione del valore economico
    Un immobile abitato è un immobile soggetto a usura e, in quanto tale, il suo valore nel tempo diminuisce. Proprio così: il valore economico di una casa viene stabilito tramite diversi parametri, che comprendono anche gli anni di vita e l’uso che se ne è fatto (stato dell’impianto elettrico, rubinetterie e sanitari, stato dei servizi, stato delle pareti e degli infissi). Un inquilino che non si prende cura dell’immobile e che lo porta ad uno stato di degrado, oppure un affitto a lungo termine, rischiano quindi di rendere la scelta di affittare la casa uno svantaggio piuttosto che un vantaggio per il proprietario.

    Incertezza del mercato
    Il mercato immobiliare non è stabile e risente sempre delle congiunture economiche favorevoli e sfavorevoli. Questo significa che se oggi affitterai a un dato prezzo, eventuali cali potrebbero portare il tuo inquilino a chiedere una rinegoziazione del canone d’affitto al ribasso, così come l’aumento dei costi, per quanto possa giustificare una tua eventuale richiesta di aumento del canone di locazione, rischia di diventare un’arma a doppio taglio, e di fare scappare i tuoi inquilini – magari fino ad allora ottimi pagatori – via a gambe levate.

    Selezione dell’inquilino
    La domanda delle domande di chi decide di affittare casa propria: chi metterò dentro casa? Riceverò sempre il canone d’affitto e il pagamento delle spese condominiali oppure no? Scegliere il proprio locatario non è per nulla facile, ma ci sono tanti strumenti a disposizione per tutelarsi da comportamenti scorretti, chiedendo anche supporto a una buona agenzia immobiliare. Un po’ come nel caso della prequalifica di un acquirente: un consulente può effettuare una selezione a monte dei possibili inquilini, accertandone, per quanto possibile l’affidabilità economica.

    Spese extra da sostenere
    Affittare un immobile rappresenta una rendita, ma bisogna sempre tenere presente che il canone di locazione non è un guadagno esente da costi. Possedere una seconda casa significa pagare delle imposte (ad esempio l’IMU), così come sostenere delle eventuali spese di manutenzione straordinaria sulla casa o all’interno del condominio, che rimangono comunque per legge a carico del locatore.

    Prequalifica acquirente: scopri come fare una corretta prequalifica del tuo acquirente e vendere casa velocemente!

    Affittare casa: i vantaggi

    Adesso che ti abbiamo aperto gli occhi sui problemi che potrebbero sorgere, possiamo dirti che affittare la propria casa ha anche dei vantaggi e non da poco:

    • mantieni la proprietà su un immobile;
    • crei un’entrata fissa, integrativa al tuo reddito;
    • puoi decidere di vendere in un secondo momento, in presenza di un mercato più favorevole.

    Mantenere la proprietà dell’immobile
    Oggi non hai bisogno di liquidità, oppure una seconda casa non ti serve, ma tra qualche tempo avere soltanto affittato un immobile di proprietà potrebbe rivelarsi una scelta vincente. Magari potresti riconvertire l’immobile in studio, darlo a tuo figlio che vuole andare a vivere da solo, oppure venderlo per riacquistare. Insomma, una risorsa preziosa a cui attingere.

    Creare un’entrata fissa
    Mettere a reddito un immobile significa avere a disposizione un’entrata periodica che, al netto di imposte e spese, può aiutare a incrementare le proprie finanze. E per avere tutta la tranquillità e la certezza di ricevere ogni mese il canone, ci sono tanti strumenti su cui fare affidamento: ad esempio, si può chiedere una consulenza bancaria del possibile inquilino, una fideiussione, la busta paga, eventuali referenze. Tutti elementi che possono essere raccolti e valutati con maggiore facilità con l’aiuto di un consulente.

    La soluzione per chi ha una strategia a lungo termine
    Come ti abbiamo detto già, mettere casa in affitto ti garantisce un’entrata extra nell’immediato ma ti consente anche di guardare al futuro: c’è sempre tempo per cambiare idea e decidere di fare altro!

    Vendere una seconda casa

    Se affittare non è la soluzione che ti convince, puoi sempre venderla e attuare una strategia relativamente a breve termine. Come ti abbiamo già spiegato qui, vendere una casa velocemente non è semplice ma non impossibile, se fai un buon lavoro a monte!

    In questo modo potrai ottenere tanti vantaggi:

    • avrai a disposizione una somma per altri progetti o per riacquistare;
    • non dovrai più assolvere a oneri economici e amministrativi legati all’immobile (tasse, spese condominiali straordinarie, lavori di manutenzione, etc.).

    Come per l’acquisto o l’affitto, anche in questo caso è necessario fare una valutazione attenta del mercato di riferimento, considerando:

    • congiuntura economica;
    • appetibilità della zona;
    • potenziali acquirenti dell’immobile.

    Tanti fattori da incrociare e che conviene sempre ponderare con persone esperte in materia.

    Vendere casa o affittare: conclusioni

    In conclusione: meglio affittare o vendere? Come vedi, non c’è una sola risposta univoca, perché ci sono tante variabili in gioco, che si sommano anche alle particolarità della situazione personale.
    Per questo consigliamo sempre di non prendere una decisione in fretta e soprattutto da soli: per esempio, fare valutare l’immobile da un consulente e identificarne le potenzialità potrebbe chiarire ogni dubbio e permetterti così di:

    • aiutarti a scegliere definitivamente se affittare o vendere casa;
    • lavorare al meglio sui passaggi successivi, come la prequalifica dell’acquirente nel caso tu scelga di vendere, o anche dell’inquilino, qualora tu decida di affittare casa.

    Contattaci e troveremo insieme la soluzione migliore per le tue esigenze!

  • Case green: abitazioni ecologiche

    Case green: abitazioni ecologiche

    Oltre che comoda e ben arredata, una casa deve essere soprattutto confortevole. Ambienti alla giusta temperatura, consumi ridotti, materiali sostenibili: quando parliamo di comfort intendiamo tutti questi aspetti, che dovrai sicuramente prendere in considerazione quando vorrai e affittare o comprare casa. Vediamo il perché.

    Quanto è efficiente la tua casa? La classe di prestazione energetica

    Oggi uno degli elementi fondamentali nella valutazione economica di un immobile è proprio la classe di
    prestazione energetica in cui rientra, che va dalla G, la più bassa, alla A, praticamente a emissioni zero.
    La classe di prestazione energetica viene assegnata da un tecnico abilitato, che rilascia l’Attestato di
    Prestazione Energetica (APE), un documento fondamentale nel caso di compravendita immobiliare.
    Non solo: è proprio di questi giorni l’aggiornamento della Energy Performance of Buildings Directive (EPBD),
    la cosiddetta “Direttiva Case Green” emanata dall’Unione Europea che prevede l’adeguamento, entro il 2030,
    di tutti gli edifici in classe energetica E ed entro il 2033 in classe energetica D, per raggiungere poi
    l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
    Rendere casa efficiente ed ecologica diventa quindi più che mai necessario!

    Casa ecologica: un esempio
    Le case più sostenibili ed efficienti del mondo si ispirano ai principi della Passivhaus “casa passiva”, progettate
    in modo da ridurre al minimo i consumi energetici e a sfruttare il più possibile i vantaggi offerti naturalmente da
    aria, luce e acqua.
    Tra queste la svizzera Vogel House, progettata dagli architetti Diethelm&Spellman:

    • è rialzata da terra e poggia così su un basamento non riscaldato;
    • è interamente realizzata in legno;
    • è rivestita da un intonaco argentato
    • presenta dei pannelli grezzi di larice;
    • ha una struttura molto compatta.
    • ha un Tetto inclinato, interamente rivestito con materiale isolante
    • è dotata di pannelli fotovoltaici

    Queste caratteristiche permettono di ridurre l’escursione termica, evitano la dispersione del calore e aiutano così
    a ottimizzare i consumi energetici, riducendoli quasi a zero. Una casa davvero green!

    Prequalifica acquirente: scopri come fare una corretta prequalifica del tuo acquirente e vendere casa velocemente!
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    Come posso rendere casa più efficiente?

    Magari non potrai avere una casa passiva o a emissioni zero, ma puoi comunque ispirarti a questi principi aumentare l’efficienza energetica della tua casa e renderla più ecologica perché meno inquinante.
    Tra gli interventi che puoi attuare ti suggeriamo:

    • l’isolamento termico dell’abitazione;
    • l’uso di fonti di energia rinnovabile;
    • l’uso di materiali e di strategie ecosostenibili.

    a – Isolamento termico
    Iniziamo con l‘isolamento termico della tua abitazione. I lavori più efficaci comprendono l‘installazione del
    cappotto termico e la sostituzione degli infissi: si tratta di interventi fondamentali con cui potrai isolare
    maggiormente la tua casa e mantenere all’interno una temperatura costante. Questo significa che non solo vivrai in
    un ambiente più sano, ma potrai anche ridurre i consumi legati al riscaldamento o di aria condizionata.
    E se rendere una casa più efficiente dal punto di vista energetico ti spaventa per le spese che dovrai affrontare,
    niente paura: ci sono tante agevolazioni fiscali, come l’Ecobonus e il Superbonus, grazie a cui potrai portare in
    detrazione buona parte dei costi sostenuti.

    b – Utilizzo di fonti rinnovabili
    Stesso discorso per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici. Una soluzione innovativa e ormai alla portata di tutti perché per gli impianti domestici sono previsti:

    • un iter semplificato, anche nel caso di abitazioni in centro storico;
    • numerose agevolazioni fiscali, come il Bonus Casa, l’Ecobonus e il Superbonus;
    • un notevole risparmio in bolletta grazie all’energia autoprodotta e a quella in
      surplus da rivendere al gestore della rete.

    c – Strategie ecosostenibili
    Infine, un ulteriore modo per rendere la tua casa più ecologica ed efficiente è ispirarti ai principi
    dell’architettura bioclimatica, che tende a ridurre l’impatto ambientale, sociale ed economico delle abitazioni
    tramite diverse strategie, tra cui:

    • sfruttare gli apporti energetici naturali in maniera passiva, per salvaguardare le risorse naturali e ridurre i consumi energetici;
    • riutilizzare risorse, come ad esempio le acque bianche/meteoriche per l’irrigazione del verde, riducendo così gli sprechi d’acqua;
    • progettare gli ambienti di casa seguendo la luce e orientamento del sole nell’arco delle stagioni, per sfruttare il calore naturale in inverno e il maggior fresco possibile in estate;
    • pensare a soluzioni green, come la progettazione di un tetto verde, per ridurre le fonti di calore e mantenere una temperatura confortevole all’interno dell’abitazione

    In questo modo potrai ottenere i seguenti vantaggi:

    • diminuire le emissioni di CO2 prodotte da riscaldamento, illuminazione e climatizzazione;
    • contenere la spesa energetica;
    • ridurre i costi di gestione dell’immobile;
    • aumentare il valore della tua casa.

    Perché è importante la prestazione energetica di un immobile?

    Occhio quindi alla prestazione energetica di un edificio o di un’abitazione, una classe energetica troppo bassa è indice di un immobile poco confortevole e che renderà necessari dei lavori di miglioramento.
    Basti pensare che:

    • un eventuale intervento di riqualificazione prima della vendita potrà servirti a realizzare un guadagno maggiore;
    • l’acquisto di un immobile in una buona classe energetica, per quanto a un prezzo più alto di uno che risponde a prestazioni inferiori, potrà essere poi determinante per risparmiare su consumi e bollette.

    Da questo punto di vista, l’esperienza e i consigli di un bravo consulente possono essere fondamentali per fare la giusta valutazione. Rivolgiti subito a uno dei nostri!